lunedì 27 aprile 2015

COME TI AGGREDISCO E LA FACCIO FRANCA

“Non si può più stare tranquilli”, è oggi un classico e triste ritornello di tutti ormai, ma che spesso racchiude le paure e insicurezze dei cittadini, costretti ogni giorno a fronteggiare situazioni al limite della civiltà e della pubblica sicurezza. L’episodio in questione non fa notizia, perché ci hanno abituato nostro malgrado che determinati contesti , oggi, sono la quotidianità, nonostante ne vada dell’incolumità altrui. E così nel quartiere Trieste a Roma, si aggira da diverso tempo un individuo che è diventato una vera e propria minaccia per gli abitanti. Andatura malferma e abbigliamento trasandato, con buona dose di aggressioni sia fisiche che verbali, sono il biglietto da visita di questo 32enne di cui non è dato sapere nient’altro se non che è sicuramente un personaggio che andrebbe aiutato. L’ultima aggressione sabato scorso, dopo aver chiesto un accendino a due signore, è comparso nuovamente in seguito, prima tentando di prendere a calci i cani delle due, per poi aggredirle a spinte e pugni. Dopo la denuncia al commissariato Vescovio la verità, il tizio non solo è noto per le ripetute malefatte e per aver già importunato altre ragazze al parco Nemorense, ma oltretutto ha già diverse denunce a suo carico.
Ora, a detta dei residenti, la persona in questione sembra avere anche problemi di droga, il che in parte spiegherebbe il suo stato confusionale, ma essendo già un personaggio noto viene spontaneo chiedersi per quale motivo chi di competenza non si adopera non solo per assicurare la sicurezza del quartiere, ma anche per indirizzare individui con tali problematiche verso strutture adatte che possano assicurargli un sostegno adeguato. Ma come per tutto in Italia, si pensa più alla facciata che alla vera risoluzione dei problemi, ci si riempie la bocca di belle parole e poi nel concreto tutto muore. La speranza è che in questo caso, si intervenga seriamente e in tempi celeri, e non quando ci sarà scappato il morto, come del resto è prassi italiana.

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