giovedì 2 aprile 2015

IL BILANCIO E’ QUELLO CHE E’

Il governo Renzi si sente forte e decide di proseguire per la sua strada. Non si è mai fermato davanti a nessun ostacolo. Enrico Letta, il centrodestra alle elezioni europee, la minoranza di partito: tutti nemici da combattere. Lui prosegue, senza sosta. Dopo aver annunciato che gli insegnanti avranno un voto per poter far carriera (voto dato dai dirigenti, mica dagli alunni, altrimenti tutti potrebbero fare carriera) e che la disoccupazione è scesa (anche se l’Istat non è molto d’accordo); ora il governo vuole punire i corrotti. Come un novello Ivanhoe, Matteo Renzi si arma per rendere questo Paese eticamente più corretto. Nel nuovo disegno di legge sull' anti-corruzione, è stato introdotto nuovamente il falso in bilancio, depenalizzato durante il governo Berlusconi, con un’approvazione sul filo di lana (appena tre voti di scarto).
Fa strano vedere il segretario di un partito combattere la corruzione, quando i suoi rappresentanti regionali e territoriali sparsi per l’Italia si trovano coinvolti in scandali di natura finanziaria. I malpensanti vedono in questo disegno di legge un’ipocrisia, un ‘contentino’ da dare agli elettori. In realtà la soluzione è ‘gattopardiana’: “Tutto deve cambiare, affinché non cambi nulla”.

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