mercoledì 29 aprile 2015

LA SOIA PER RIPULIRE IL MARE DAL PETROLIO

Qualche giorno fa Greenpeace ha lanciato l'allarme per la presenza di una chiazza di idrocarburi lunga 70 chilometri al largo delle Canarie, provocata dall'affondamento di un peschereccio il 15 aprile. Un autentico disastro ecologico che però potrebbe essere evitato utilizzando la soia. Una ricerca americana ha infatti messo a punto un composto a base vegetale in grado di ripulire il mare dal petrolio evitando l'ulteriore impatto ambientale provocato dai solventi tradizionali. Lo studio condotto dall'American Chemical Society è stato pubblicato sulla rivista Acs Sustainable Chemistry & Engineering. L'obiettivo dei era quello di trovare un sostituto "green" alle sostanze chimiche comunemente impiegate per separare e assorbire il greggio dall'acqua, che spesso hanno un elevato impatto sull'ambiente. I ricercatori statunitensi hanno scomposto la lecitina di soia, un tensioattivo vegetale usato in ambito alimentare, nei suoi componenti lipidici.
Nei test effettuati in laboratorio queste molecole si sono rivelate molto efficaci nella "divisione" del greggio in particelle più piccole, più facili da assorbire e da rimuovere dall'acqua. Secondo i dati della ricerca l'utilizzo del disperdente a base di lecitina di soia produce risultati migliori rispetto a due solventi attualmente utilizzati che ripuliscono le maree nere rilasciando sostanze tossiche nell'ambiente. Proprio grazie alla soia sarà possibile ripulire le acque marine dopo uno sversamento di petrolio senza provocare danni alla vita acquatica o compromettere la salute pubblica.

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