Quest oggi parleremo di
apprendistato. Nel vero senso del termine, l’apprendistato
dovrebbe formare il lavoratore al mercato del lavoro, ma nella realtà
odierna, si registra un calo del 4,6% rispetto all’anno
precedente, parliamo di 469. 855 lavoratori in meno. Nella visione
Poletti, il contratto di apprendistato avrà una durata di tre anni.
Per l’impresa implica una tassazione ridotta rispetto a quella
ordinaria. Ma quali le differenze con la Legge Fornero? Pensato per
snellire la burocrazia, il Decreto Poletti ha in realtà tolto molti
paletti imposti dal suo predecessore, dando molta più libertà alle
imprese. Tanto per citare alcuni esempi: la Legge Fornero prevedeva
il massimo di una proroga, il D.l. Poletti fino ad otto; cade il
divieto che imponeva di non assumere nuovi apprendisti, se almeno il
30% dei precedenti apprendisti non era stato assunto. Questo solo per
fare un quadro generale della situazione, sebbene pensato per creare
più posti di lavoro, a nostro avviso, si finirà col creare solo un
nuovo precariato, che potrà essere evitato solo se ci saranno i
dovuti controlli. Il problema dell'apprendistato e del suo
funzionamento può essere risolto in tutt'altro modo. L'apprendista
dovrebbe essere a carico totale dello Stato e non a carico
dell'artigiano a cui, anzi, dovrebbe essere riconosciuto un
rimborso per il tempo dedicato all'insegnamento.
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