venerdì 18 aprile 2014

APPRENDISTATO O NUOVO PRECARIATO?

Quest oggi parleremo di apprendistato. Nel vero senso del termine, l’apprendistato dovrebbe formare il lavoratore al mercato del lavoro, ma nella realtà odierna, si registra un calo del 4,6% rispetto all’anno precedente, parliamo di 469. 855 lavoratori in meno. Nella visione Poletti, il contratto di apprendistato avrà una durata di tre anni. Per l’impresa implica una tassazione ridotta rispetto a quella ordinaria. Ma quali le differenze con la Legge Fornero? Pensato per snellire la burocrazia, il Decreto Poletti ha in realtà tolto molti paletti imposti dal suo predecessore, dando molta più libertà alle imprese. Tanto per citare alcuni esempi: la Legge Fornero prevedeva il massimo di una proroga, il D.l. Poletti fino ad otto; cade il divieto che imponeva di non assumere nuovi apprendisti, se almeno il 30% dei precedenti apprendisti non era stato assunto. Questo solo per fare un quadro generale della situazione, sebbene pensato per creare più posti di lavoro, a nostro avviso, si finirà col creare solo un nuovo precariato, che potrà essere evitato solo se ci saranno i dovuti controlli. Il problema dell'apprendistato e del suo funzionamento può essere risolto in tutt'altro modo. L'apprendista dovrebbe essere a carico totale dello Stato e non a carico dell'artigiano a cui, anzi, dovrebbe essere riconosciuto un rimborso per il tempo dedicato all'insegnamento.

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