Chi non ricorda con piacere e
quasi con un pizzico di nostalgia quando arrivava il periodo in cui si partiva per
le gite scolastiche di uno, tre o cinque giorni? Mete nazionali alle
medie, estere alle superiori. La crisi ha colpito anche l’ aspetto
“svago” della scuola, e sulle gite è calata la scure della
spending review.
A rendere noto il dato della
diminuzione delle uscite scolastiche, è stato l’ Osservatorio
Touring sul turismo scolastico, che nell’ anno 2012/2013 ha
rilevato che solo il 42% delle classi è partito. Le mete estere che
vanno per la maggiore sono Parigi, Berlino e Praga, seguite da
Barcellona. Per quanto riguarda le mete nazionali, tra le preferenze,
Roma, Firenze e Venezia.
Il calo registrato è del 10%. Dal
punto di vista didattico, le gite sono un’ opportunità per
ampliare la mente e visitare una città diversa dalla propria. Dal
punto di vista degli studenti, le gite rappresentano l’ opportunità
di applicare le lingue straniere, stare con gli amici, gustare la
cucina del luogo e vedere locali.
In entrambi i casi un’
opportunità di crescita per lo studente, negatagli dalla crisi che
stiamo affrontando.
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