Christine Lagarde, del Fondo
Monetario Internazionale (FMI), ha attribuito all’ Italia la maglia
nera per l’ esiguo numero di donne che occupano una posizione
manageriale. “Il vostro è uno dei Paesi della zona euro che
incoraggiano meno la partecipazione delle donne al mercato del
lavoro. Un cambiamento di rotta potrebbe avere effetti benefici sulla
produzione di reddito aggiuntivo”. E suggerisce di guardare all’
Olanda come esempio.
Al di là delle quote rosa,
argomento peraltro già da noi affrontato nel post Non abbiamobisogno di leggi per affermare il nostro valore, secondo il report
Società italiana: l’ evoluzione rosa, redatto da Manageritalia.it,
tra il 2008 ed il 2012, le donne al potere sono aumentate del 15, 8%.
Nel 2013 Vanity Fair pubblicò un articolo, da cui emerge che l’
Europa è il continente che ha avuto in passato, e anche tutt’
oggi, il maggior numero di donne al potere. Si pensi alla Regina
Elisabetta d’ Inghilterra, o alla cancelliera Merkel in Germania.
A nostro avviso, la tendenza ad
affidare posizioni di spicco ad un uomo solo perché è tale,
andrebbe invertita, e come abbiamo già rimarcato, andrebbe fatto
largo alla meritocrazia. A conferma di ciò, potete confrontare i
grafici
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