mercoledì 4 febbraio 2015

BALLA IL PATTO, MA PIU’ SILVIO

L’elezione di Sergio Mattarella come presidente della Repubblica ha agitato gli animi del cosiddetto “Patto del Nazareno”, cioè del colloquio parlamentare tra il Presidente Renzi e l’ex premier Silvio Berlusconi: colloquio atto ad agevolare le riforme politiche ed istituzionali. I membri del partito dell’ex cavaliere, però, hanno mal digerito il fatto che Renzi abbia scelto il nome del Quirinale senza aver chiesto anche la loro opinione. Ciò ha scatenato, quindi, tutti i malumori e le diattribe che c’erano al sorgere del patto. Questa volta però in confusione è proprio Forza Italia, che, convinta ancora della propria importanza all’interno delle scelte parlamentari, ha deciso di dare uno strappo al patto. Scelta presa oggi stesso, anche se Berlusconi si era dimostrato di tutt’altra pasta. Non solo si è presentato alla cerimonia d’insediamento del Presidente “non gradito”, ma ha dichiarato alla stampa che il patto seguiterà a reggere. Quale parere sarà definitivo; soprattutto se Renzi e i suoi hanno detto che, per quanto riguarda il governo, la rottura del patto non cambia niente? Berlusconi, che se ne dica, ha tutto l’interesse che il patto continui. SEL si è dimostrato collaborativo già con la scelta di Mattarella: potrebbe diventare un buon alleato, se Renzi si staccasse dal centro-destra. I Cinque Stelle si sono dimostrati uniti e coerenti, ma al neo-Presidente hanno applaudito.
Il PD ha dissotterrato l’ascia di guerra tra le varie correnti interne. Alfano e i suoi hanno appena iniziato a litigare. Cosa ha Berlusconi per ricattare Renzi ora? All’ex premier, in realtà, conviene che la legislatura continui fino al 2018, visto che il centro-destra (anche se diviso) ha un buon numero: se si andasse alle elezioni, il numero crollerebbe, lui in primis. Nel 2019, in teoria, poi, dovrebbe terminare la sua esclusione dai pubblici uffici: probabilmente pensa di ricandidarsi. Ci sarà ancora Renzi al governo, però? Non ci saranno state altre elezioni? Forza Italia non avrà deciso di cambiare generazione? Ma, soprattutto, c’è un’altra questione. Nel 2019 Berlusconi avrà raggiunto una veneranda età: non penserà ancora di candidarsi e rimettersi a fare il premier? No! Almeno speriamo…

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