Ammontava a 209.960 euro il costo di restauro della Barcaccia, con
oltre 11 mesi di lavori, lavori che sono stati purtroppo vanificati il 19
febbraio scorso. Indignazione è forse la parola che meglio descrive il
sentimento che ha pervaso i cittadini romani nel vedere la fontana, opera di
Pietro e Gian Lorenzo Bernini, sita in Piazza di Spagna, ridotta un relitto
alla mercé degli ultras olandesi. Bottiglie e rifiuti
vari per 20 metri cubi, e non solo, una delle piazze più famose al mondo non è
stata ridotta solamente ad immondezzaio ma anche a latrina a cielo aperto.
Senza contare i danni irreparabili del monumento. Eppure sembra che il conto,
come al solito, dovremo pagarlo noi. Il dg del Feyenoord, Eric Gudde, ha
espresso il suo disappunto per il comportamento dei tifosi, ma essendo la Uefa
giudice di tutto ciò che avviene all’interno degli stadi, e avendo gli olandesi
lasciato l’Olimpico (a detta loro) immacolato, il club calcistico si tira fuori
dai tafferugli avvenuti in centro e di conseguenza dalle questioni economiche
connesse. C’è poi la questione tra sindaco e questore della Capitale, i quali
non fanno altro che scaricarsi la colpa a vicenda su come sia stata trattata la
questione. In più l’Olanda ha apertamente dichiarato che non sborserà un
centesimo per contribuire alle spese di restauro. Molte, anzi fin troppe, sono
le domande che sorgono spontanee a seguito di quanto accaduto. Perché i tifosi
sono stati dirottati in pieno centro città? Come hanno fatto a reperire grandi
quantità di alcool se ai commercianti era stata vietata la vendita? Perché
quando siamo noi all’estero a fare qualcosa di poco decoroso veniamo subito
puniti, e in casa nostra non riusciamo a far rispettare le basilari norme di
civiltà? Perché la polizia non ha sedato subito gli animi degli hooligans?
Probabilmente queste, sono domande che resteranno senza risposta. Il problema
reale è che la nostra giustizia fa acqua da tutte le parti, non riusciamo a
punire chi delinque, tutti la fanno franca, e “ovviamente” si è sparsa la voce
in giro che nel nostro Paese tutto è permesso. I disordini avvenuti ai piedi di
Trinità dei Monti sono purtroppo uno spaccato dell’estremo lassismo che pervade
ormai il nostro stile di vita. Non siamo realmente in grado di far fronte ad un
gruppo di ubriaconi, figuriamoci far fronte alle minacce dell’Isis! Amiamo
riempirci la bocca di belle parole come civiltà, quando noi per primi non siamo
capaci di buttare l’immondizia nei cestini, di pulire dove i nostri animali
domestici sporcano, e di rispettare le regole, qualunque esse siano. E se siamo
noi per primi a non rispettarci a vicenda, come possiamo pretendere che ci
rispettino coloro che vengono da fuori!? Chi viene da fuori sa purtroppo che
l’Italia è il luogo del “tutto è concesso”, e allora via a perseguire i propri
comodi, tanto è così che funziona la nostra giustizia, un buffetto sulla
guancia e festa finita. Come volevasi dimostrare, gli arrestati per i disordini
in Piazza di Spagna sono ormai in quel di casa loro a ridere della bravata e di
come sono scampati a una bella punizione. A noi restano i danni economici, un
monumento permanentemente deteriorato, e la magra figura di non essere stati
capaci di buttare in galera per qualche mese dei vandali.
Benvenuti in Italia, benvenuti nel paese dei balocchi!
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