venerdì 20 febbraio 2015

L’ULTIMO SALUTO AL RE DELLA NUTELLA

Lo scorso 14 febbraio se n’è andato uno degli ultimi “imprenditori illuminati” d’Italia, Michele Ferrero. Non è casuale che se ne sia andato proprio il giorno di San Valentino, festa degli innamorati, perché la sua vita, il suo lavoro, sono stati un atto d’amore verso i suoi operai, e soprattutto, verso i suoi prodotti.  Sin dal 1946, anno in cui la Ferrero viene fondata, Michele contribuisce con le sue idee innovative e il suo ingegno, alla crescita del marchio; è lui il padre della “Nutella”, la famosa crema spalmabile alla nocciola che da più di sessant’anni viene mangiata in tutto il mondo. Fu proprio lui, durante una passeggiata con la moglie, a scegliere il nome per questo prodotto, che prima si chiamava “Pasta Giandujot”; fu sempre lui a decidere di piantare più di 6 milioni di noccioli delle Langhe in sud America, per poter avere sempre una materia prima fresca e di stagione. Tanti i sorrisi regalati ai più piccoli grazie ai famosi ovetti di cioccolata, anch’essi nati da una sua intuizione. La sua grandezza però, la si può scorgere soprattutto nelle lacrime dei suoi operai, con i quali non aveva solo un rapporto lavorativo, ma un vero legame “familiare”. Solo facendo sentire a casa i propri dipendenti, solo venendo incontro alle loro esigenze, solo così si potrà avere un’azienda di successo. 

In questo credeva Michele Ferrero, che per la gestione virtuosa della sua attività, fu insignito nel ’71 dell’onorificenza di “Cavaliere del Lavoro” e nel 2005 di quella di “Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana”. Ieri, nella sua Alba, in Piemonte, l’ultimo saluto; a dare l’addio alla salma sono accorse tante personalità importanti, tra cui Marchionne e Renzi; ma c’erano soprattutto loro, i dipendenti, e poi tante persone comuni, accorse da tutta Italia per ringraziarlo dei tanti momenti di felicità ricevuti grazie alle sue creazioni.

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