martedì 10 febbraio 2015

LE FOIBE, 70 ANNI FA. È IL GIORNO DEL RICORDO

Il 10 febbraio è il giorno del ricordo di una pagina tra le più cupe della storia contemporanea, avvolta a lungo nel silenzio e nel buio, come le tante vittime, inghiottite nelle cavità carsiche, le cosiddette foibe, per volere del maresciallo Tito e dei suoi partigiani, in nome di una pulizia etnica che doveva annientare la presenza italiana in Istria e Dalmazia. Fra il 1943 e il 1947 oltre 10 mila persone furono gettate vive o morte in queste gole, un genocidio che non teneva conto di età, sesso e religione, riconosciuto ufficialmente nel 2004, con la legge numero 94 che istituì la «Giornata del ricordo», in memoria dei martiri delle Foibe e dell’esodo giuliano dalmata.
Ultimamente la tragedia di 70 anni fa viene associata esclusivamente ad un ricordo di matrice di estrema destra. L'evento invece merita di essere ricordato non per esaltare un pensiero politico o giustificare determinati atteggiamenti, ma solo per rendere omaggio a chi è morto ingiustamente: si pensi a Pietro Gonan e Amalia Ardossi. Eventi che si ricordano affinché non vengano ripetuti, che giudichino l'uomo quando, spinto da rabbia o da vendetta, riesce a diventare così spietato da non concepire l'inutilità di tali eventi. Ricordiamoci, perciò, di quest'eccidio a nome della "pulizia" della razza quando giudichiamo qualcuno diverso da noi: non siamo certi che un giorno potremmo trovarci noi dall'altra parte.

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