mercoledì 11 febbraio 2015

IL PATTO DI SAN BERNARDINO: PERCHE’ NO?

Dopo la caduta del patto del Nazareno e aver preso il consenso di alcuni senatori, che da Scelta Civica sono passati al PD, il Governo Renzi continua per la sua strada: neanche la paura dell’assenza di voti fa più effetto. All’apparenza sembrerebbe un governo forte. Gli altri partiti, chi più chi meno, stanno unendo le forze per fermarlo come possono. Altri, invece, cercano di ragionare con il governo. Un esempio è venuto oggi da parte del  Movimento 5 Stelle.  Carlo Sibilia, infatti, uno dei cinque del “direttorio guida” del movimento votati dal blog, propone al PD un accordo. “Facciamo - afferma il deputato - il patto di San Bernardino da Siena, protettore degli imprenditori onesti”. Una proposta che sa di dialogo e che potrebbe portare i due partiti maggioritari del Paese ad avere una linea comune, almeno in economia.


Non è la prima volta che le due fazioni, in lotta da sempre, tentano una linea di dialogo. La ricetta di Sibilia ha pochi ingredienti: “Partiamo dal reddito di cittadinanza, dall'abolizione dell'Irap, tagliamo le pensioni d'oro e aboliamo Equitalia. Con queste quattro cose sicuramente l'economia riuscirà a ripartire". Fermiamoci un secondo a pensare se questo patto si realizzasse. Magari non proprio su questi punti, ma se il PD spazzasse al suo interno un po’ di DC, comportandosi da partito di sinistra, e il M5S iniziasse a fare meno ostruzionismo;  potrebbero nascere delle cose tangibili, vere, autentiche? Chissà…

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