mercoledì 25 marzo 2015

LOW COST È SINONIMO DI LOW-SECURITY?

E’ di poche ore fa la notizia shock del primo incidente di un volo low cost in Europa. A gennaio dello scorso anno, la flotta di Germanwings consisteva in 81 aerei, oltre a 4 in ordinazione, con l’obiettivo di arrivare a oltre 90; alle dipendenze oltre duemila lavoratori alla fine del 2013 e 15 collegamenti attivi dagli scali italiani, tra cui due su Milano, Roma Fiumicino, Napoli ed altri in diverse regioni italiane, da Alghero a Pisa, da Lamezia Terme a Venezia. Complessivamente nel 2013 Germanwings ha trasportato circa 16 milioni di passeggeri, circa il doppio di quelli dell’anno precedente. Ironia della sorte la Germanwings, la compagnia low cost tedesca controllata interamente da Lufthansa, era stata nominata tra le migliori compagnie low cost dalla rivista internazionale Air transport news, proprio il giorno prima dell’incidente dell’Airbus A320, ma a soffiarle il podio il 23 marzo è stata la compagnia spagnola Vueling. In finale oltre a Germanwings e la vincitrice, c’erano Easyjet, Ryanair e AirAsia. A pochissime ore dallo schianto le cause dell’incidente rimangono oscure. L’airbus volava dal ‘91 aveva 24 anni, ovviamente dalla Compagnia rassicurano sul fatto che faranno chiarezza sull’accaduto e che sono infinitamente dispiaciuti…
Il punto è che per quanto possano essere tutti costernati il dado è decisamente tratto! Questi disastri sembrano sempre così lontani e invece, stavolta è toccato anche a noi europei… Ma è mai possibile che queste offerte stravantaggiose sui voli debbano poi essere “possibili” sulla pelle dei passeggeri? Dove sono i controlli e la manutenzione dei velivoli? E soprattutto prenoteremo ancora a cuor leggero e tranquilli i nostri voli?

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