Tanta indignazione di
recente per il caso “Affittopoli” che da qualche tempo è saltato agli onori (o
meglio disonori) della cronaca, per l’annosa faccenda degli affitti nel centro
di Roma a prezzi stracciati. Nel mirino del ciclone, ora, anche il Pd con la
sede in Via dei Giubbonari a 100 euro mensili. A pochi passi da Campo dè Fiori,
la sede storica del Partito Democratico frutta al Comune una cifra irrisoria,
in confronto ai 1.200 stabiliti, oltretutto mai versata. A portare a galla la
verità Alessandro Onorato, capogruppo della lista Marchini, che su Facebook ha
dato libertà al suo sfogo: “La sede storica del Partito democratico di via dei
Giubbonari che si è 'autoridotta' l'affitto da 1.200€ a 100€ mensili". Sembrerebbe,
tra l’altro, che la stessa sede abbia accumulato almeno 130mila euro di
morosità, in pratica quasi 10 annualità di affitto.” E come se non bastasse,
dietro la facciata di “associazioni culturali”, si nascondono altri circoli
politici sia del Pd che di Sel ad occupare ulteriori immobili comunali. “Così
capiamo finalmente perché la giunta Marino continua a violare la legge sulla
trasparenza nella Pa (decreto legislativo 33/2013) e non pubblica online, come
invece dovrebbe, l'elenco dei beni comunali e la loro gestione, compresi i
canoni praticati e le morosità”, continua Onorato su Facebook.
E in effetti come
dargli torto!? A Roma c’è un detto: “il più pulito c’ha la rogna”. E difatti il
leitmotiv dei furbetti del quartierino non è altro che questo, prendere
prendere e ancora prendere. Così chi invece non può permettersi di pagare un
affitto finisce in centri come la Caritas, nella migliore delle ipotesi, o
direttamente per strada. Gli sconti sono sempre appannaggio dei soliti, mentre
i contribuenti non hanno agevolazioni ma solo doveri, per non avere nulla in
cambio. Poi il Comune si lamenta per il colore delle sue casse, perennemente in
rosso, ovviamente quando c’è da riparare una strada, o per aggiungere posti in
più negli asili nido.
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