A pochi giorni dalla fine del
mese, e riforme effettive zero, arriva la nuova proposta del Governo
Renzi, nuova per modo di dire, perché già era stata proposta sia da
Monti che da Letta, abolire le province. Solo che ciò che ieri è
stato approvato dal Senato, non comporterà un effettivo risparmio
per le casse dello Stato. Ci spieghiamo meglio. Nel piano di riordino
del governo territoriale e della riduzione dei costi di funzionamento
dello Stato previsto da Monti, poi definito incostituzionale e quindi
bloccato, era previsto un risparmio di 5 miliardi di euro, quello
presentato e approvato ieri, lascerà intatte le 110 province e
riporterà nelle casse dello Stato solo 32 milioni. Il Decreto
Delrio,
che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2015, vedrà le province
riunirsi in città metropolitane, ciò implica che le decisioni
saranno prese da una Conferenza metropolitana formata dai sindaci
delle città interessate, e da un Consiglio formato su indicazione
del presidente, che potrà essere guidato dal sindaco della città
capoluogo.
Cosa implica tutto ciò? A mano a
mano che scadranno i loro mandati, circa 2200 poltrone verranno
liberate, riporta Il Messaggero di oggi. L’ approvazione di ieri ha
portato alla cancellazione della parola Provincia dalla Costituzione,
dando il via libera quindi alla riforma costituzionale che verrà
dibattuta a partire dal 2 aprile. Avevamo già espresso il nostro
parere, condividendo la scelta del M5S di non appoggiare il Governo
Renzi, e torniamo qui a sottolinearlo, dato che il Decreto Delrio
non fa che aumentare le spese, come ha anche reso noto la Corte dei
Conti. Inoltre, sebbene votati dai cittadini, ora i sindaci si
troveranno a dibattere anche su ciò che concerne il territorio senza
più che il cittadino possa dire la sua.
Nessun commento:
Posta un commento