venerdì 28 marzo 2014

ABOLIZIONE PROVINCE, E LE POLTRONE AUMENTANO!

 A pochi giorni dalla fine del mese, e riforme effettive zero, arriva la nuova proposta del Governo Renzi, nuova per modo di dire, perché già era stata proposta sia da Monti che da Letta, abolire le province. Solo che ciò che ieri è stato approvato dal Senato, non comporterà un effettivo risparmio per le casse dello Stato. Ci spieghiamo meglio. Nel piano di riordino del governo territoriale e della riduzione dei costi di funzionamento dello Stato previsto da Monti, poi definito incostituzionale e quindi bloccato, era previsto un risparmio di 5 miliardi di euro, quello presentato e approvato ieri, lascerà intatte le 110 province e riporterà nelle casse dello Stato solo 32 milioni. Il Decreto Delrio, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2015, vedrà le province riunirsi in città metropolitane, ciò implica che le decisioni saranno prese da una Conferenza metropolitana formata dai sindaci delle città interessate, e da un Consiglio formato su indicazione del presidente, che potrà essere guidato dal sindaco della città capoluogo.
Cosa implica tutto ciò? A mano a mano che scadranno i loro mandati, circa 2200 poltrone verranno liberate, riporta Il Messaggero di oggi. L’ approvazione di ieri ha portato alla cancellazione della parola Provincia dalla Costituzione, dando il via libera quindi alla riforma costituzionale che verrà dibattuta a partire dal 2 aprile. Avevamo già espresso il nostro parere, condividendo la scelta del M5S di non appoggiare il Governo Renzi, e torniamo qui a sottolinearlo, dato che il Decreto Delrio non fa che aumentare le spese, come ha anche reso noto la Corte dei Conti. Inoltre, sebbene votati dai cittadini, ora i sindaci si troveranno a dibattere anche su ciò che concerne il territorio senza più che il cittadino possa dire la sua.


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