giovedì 27 marzo 2014

LE ORDONNANCES DI RE GIORGIO E L'ISOLA (DEL CAMBIAMENTO) CHE NON C'E'

Re Giorgio ha emesso una nuova ordonnance. "Basta con tagli immotivati. Occorre un nuovo ordine di priorità".
Certo il nostro avventuroso Maghetto Renzi avrebbe dovuto confrontarsi con il Carlo Cottarelli. Delineare quantomeno una strategia. Invece, l'11 marzo il Commissario alla Spendig Review è stato mandato ad illustrare le sue slides al comitato interministeriale (che dovrebbe trasformare le sue conclusioni in leggi), solo. Come Ulisse dopo il naufragio. A rincarare la dose di sfiducia nei confronti del Commissario, lo stesso Presidente del Consiglio che ha dichiarato di essere "totalmente daccordo con il Presidente della Repubblica". Della serie: Obbedisco.
Eppure c'è qualcosa che non quadra in tutto questo. Quando ad ottobre fu nominato, l'ex capo del dipartimento fiscale del Fondo Monetario Internazionale (Cottarelli) fu accolto come il salvatore della patria. Ora non sembra avere più credito. Forse perchè i tempi sono cambiati e sull'Italia politica soffiano ben altri venti.
Le elezioni europee sono alle porte e Mister Stai Sereno sembra disposto ad adottare solo i provvedimenti che garantiscono consenso immediato: la riduzione delle auto blu e una sforbiciata agli stipendi dei manager pubblici.
Re Giorgio, ai suoi tempi convinto comunista (con lo sguardo rivolto agli Usa più che a Mosca) è rimasto scottato dalla storia degli F35 e vorrebbe rassicurare l'amico Obama (da oggi in Italia) sul tema della sicurezza. E poi è sempre Re Giorgio!
Insomma il solito gioco della politica Italiana. E siamo sicuri che la poltrona di Cottarelli salterà molto presto.
Intanto, lasciamo per un attimo il povero Cottarelli nel calderone dei cannibali Giorgio&Matteo per registrare brevemente ciò che è accaduto ieri in Parlamento e che è topico per capire che il "cambiare verso" di Renzi è solo uno slogan politico. Ieri si votava l'abolizione (che abolizione non è) delle province. Sarebbe dovuta essere una passeggiata e invece tac: voto di fiducia. E' chiaro allora che nulla è veramente cambiato. Dunque, Renzi ha portato gli italiani solo a sognare un'isola (del cambiamento) che non c'è? A voi lettori l'ardua sentenza.  

5 commenti:

  1. Non sempre concordo con i continui attacchi a Renzi (Re Giorgio a parte). Pur rimanendo sempre con gli occhi aperti e costantemente informati e consapevoli, darei qualche chance a Mister Stai Sereno (di cui non sono certo entusiasta!) fosse solo perché la sua mania di "primo della classe" coincide con la ripresa della situazione italiana.

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    1. Cara Cristina ti rispondo con due domande:
      1. Su quali dati fondi la tua affermazione secondo cui l'avvento di Renzi (che tra le altre cose non è stato legittimato da alcun voto popolare) coincide con la ripresa della situazione italiana?
      2. Se Renzi volesse avere davvero un confronto con l'opinione pubblica, perchè il mercoledì non visita scuole superiori e università (invece di scuole medie ed elementari)?

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    2. Non ho detto che l'avvento di Renzi coincide con la ripresa della situazione italiana, ma che riuscire a risollevare le sorti del Paese significherebbe per Renzi una grande soddisfazione che nutrirebbe il suo grande "io" narcisista, così come, al contrario, una mancata ripresa sarebbe un suo personale fallimento. Diciamo che, a differenza del passato, c'è una convergenza di interessi che potrebbe avere effetti positivi per tutti.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. come al solito (al di là dell'orientamento politico) ci fanno promesse allettanti e lungimiranti per poi deluderci!!!

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