Immaginate
una musica tetra di sottofondo, una porta scricchiola e si apre
lentamente, fermo immagine, e all’ improvviso salta fuori uno
scheletro. Non è la sceneggiatura di un noto film, ma l’ ennesimo
scheletro dell’ armadio di noi altri. Cronaca recente, scandalo
Sistri.
Il
Sistri, Sistema di Controllo della Tracciabilità dei Rifiuti, nasce
con l’ obiettivo di semplificare lo smaltimento dei rifiuti,
alleggerendo i costi sostenuti dalle imprese (avrebbe dovuto, in
teoria, in pratica non ha mai centrato le aspettative). I recenti
fatti di cronaca hanno portato alla luce l’ ennesimo “magna,
magna”. Nell’ ordinanza del giudice si legge “L’ indagine
realizzata, tuttavia, ha permesso di evidenziare che purtroppo, l’
ideazione di tale sistema ha dato modo di realizzare gravi condotte
di illecito arricchimento ad opera di coloro che sono stati
incaricati dal Ministero di studiare e fronteggiare l’ emergenza,
arricchimento che passa attraverso la corruzione di importanti
esponenti del settore pubblico […]”
Quattro
sono le persone finite ai domiciliari per fondi neri all’ estero
(uno ex Finmeccanica, un altro ex Selex). Così mentre loro si
arricchivano e mangiavano (come riporta l’ ordinanza del giudice),
c’ è gente che non si arricchisce e non mangia.
Come
si suol dire “fatta la legge, trovato l’ inganno”. Il Sistema
avrebbe dovuto creare posti di lavoro, invece in questo eterno ciclo
del “io faccio un favore a te, tu lo fai a me”, è stata negata
questa possibilità. Come purtroppo siamo abituati a vedere si è
creato un parassitismo ai danni dei più bisognosi. Se fossimo nel
girone dell’ Inferno, queste persone sarebbero spedite nel terzo
cerchio, quello dei golosi, perché sono stati avidi di guadagni,
anche se Dante qui vi collocò gli avidi di gola. La loro legge del
contrappasso sarebbe quella di restituire il rubato, ma non
basterebbero 20 vite!
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