Lasciamoci per un attimo alle spalle le
critiche al Governo Renzi. In questo post parleremo della "Terra dei
Fuochi"(la vasta area situata tra le province di Napoli e Caserta). Per
non dimenticare.
Il 5 febbraio scorso, il senato approvò - con 174 voti favorevoli - il ddl sulla "Terra dei Fuochi", che conteneva anche interventi urgenti rispetto all'ILVA di Taranto. La legge era arrivata (in Italia molto spesso si fanno le cose solo per calmare la bufera mediatica) dopo che l'attenzione dell'opinione pubblica era arrivata ad un picco insopportabile per il Governo Letta. Bene. Ma ora? Parafrasando Leopardi, dopo la tempesta arriva la quiete. E magicamente della "Terra dei Fuochi" non se ne sente più parlare. Come se il problema fosse stato risolto. Purtroppo, non è così. La gente, da quelle parti, continua a morire. Il testo prevedeva lo stanziamento di 50 milioni di euro l’anno, per il 2014 e il 2015, dedicati allo screening sanitario delle popolazioni residenti in quelle zone (e nei comuni "prospicienti" l’Ilva) e il potenziamento degli studi epidemiologici. La legge prevedeva inoltre la mappatura dei siti inquinati anche mediante strumenti di telerilevamento, della regione Campania destinati all’agricoltura. Prevedeva infine, l’uso dei proventi illeciti che traggono origine dai delitti ambientali per bonificare i terreni e l’uso dell’esercito per contrastare le ecomafie. Di tutto questo cosa è stato fatto? Cosa si è cominciato a fare? I media non parlano più della Terra dei Fuochi. Crediamo che l'interesse per queste faccende deve essere costante. L'Italia tutta, deve sapere "lo stato dei lavori" in quelle aree. Eppure sul sito del Ministero dell'Ambiente - a parte il testo di legge - non c'è nulla che ci possa far comprendere "lo stato dei lavori". E allora, chiediamo più chiarezza perchè da quelle parti la gente continua a morire!
Il 5 febbraio scorso, il senato approvò - con 174 voti favorevoli - il ddl sulla "Terra dei Fuochi", che conteneva anche interventi urgenti rispetto all'ILVA di Taranto. La legge era arrivata (in Italia molto spesso si fanno le cose solo per calmare la bufera mediatica) dopo che l'attenzione dell'opinione pubblica era arrivata ad un picco insopportabile per il Governo Letta. Bene. Ma ora? Parafrasando Leopardi, dopo la tempesta arriva la quiete. E magicamente della "Terra dei Fuochi" non se ne sente più parlare. Come se il problema fosse stato risolto. Purtroppo, non è così. La gente, da quelle parti, continua a morire. Il testo prevedeva lo stanziamento di 50 milioni di euro l’anno, per il 2014 e il 2015, dedicati allo screening sanitario delle popolazioni residenti in quelle zone (e nei comuni "prospicienti" l’Ilva) e il potenziamento degli studi epidemiologici. La legge prevedeva inoltre la mappatura dei siti inquinati anche mediante strumenti di telerilevamento, della regione Campania destinati all’agricoltura. Prevedeva infine, l’uso dei proventi illeciti che traggono origine dai delitti ambientali per bonificare i terreni e l’uso dell’esercito per contrastare le ecomafie. Di tutto questo cosa è stato fatto? Cosa si è cominciato a fare? I media non parlano più della Terra dei Fuochi. Crediamo che l'interesse per queste faccende deve essere costante. L'Italia tutta, deve sapere "lo stato dei lavori" in quelle aree. Eppure sul sito del Ministero dell'Ambiente - a parte il testo di legge - non c'è nulla che ci possa far comprendere "lo stato dei lavori". E allora, chiediamo più chiarezza perchè da quelle parti la gente continua a morire!
Non è che noi altri siamo al sicuro...le verdure di quelle terre arrivano anche sulle nostre tavole!
RispondiEliminaCara Lia, è anche per questo che dobbiamo tenere sempre alta l'attenzione sulla "Terra dei Fuochi", fare in modo che lo Stato sia sempre vigile e faccia per il bene di quella popolazione e dell'Italia tutta, tutto ciò che ha promesso attraverso il ddl...e anche molto di più.
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